VILLA MINIMA #3
LUOGO: Province of Antalya, Turkey
DIMENSIONE: m² 150
PROGETTISTI: Francesco Napolitano, Matteo Bianchi
COLLABORATORI: Saeed Amirzadeh, Maurizio Giodice, Pietro Migliorati
L’intervento riguarda un’ipotesi fantasiosa di espansione di una struttura esistente in calcestruzzo armato, in stato di abbandono e fatiscenza. L’operazione progettuale consiste nella distorsione di un edificio a forma di parallelepipedo: l’elemento lineare si piega per potersi appoggiare ed adattare all’orografia degli scogli. L’inclinazione della piega è uguale in pianta e sezione. La zona giorno e la camera padronale inquadrano due brani di paesaggio tra loro opposti.
QUESTO LAVORO FA PARTE DEL PROGETTO ” VILLAE MINIMAE “.
VILLAE MINIMAE
“Villae Minimae” raccoglie cinque progetti di ville unifamiliari isolate che, per ragioni diverse, non sono stati sviluppati o studiati oltre il grado di definizione della scala 1:200.
In tutti e cinque i casi è stato richiesto di progettare un’appendice distaccata di una proprietà più grande, situata nelle immediate vicinanze dei siti di progetto; per questa ragione le ville non contengono mai più di due camere da letto e gli spazi interni sono ridotti all’essenziale. Oltre alla funzionalità, per ciascun lavoro è stato esplicitamente richiesto che i manufatti fossero pensati
come macchine per osservare il paesaggio.
I progetti hanno in comune un approccio di tipo provocatorio e utopico.
Tutti i progetti si basano su una distorsione di una figura geometrica semplice; ogni operazione di distorsione è finalizzata a soddisfare un requisito di panoramicità degli ambienti interni che corrispondono a dispositivi per inquadrare la natura e quindi contemplarla. Queste caratteristiche oggettuali sottolineano, nell’iconografia del progetto, la dicotomia fra natura e artificio.
Le ville, disegnate tra il Gennaio del 2013 e l’Aprile del 2014 sono qui presentate con una selezione di disegni: due schizzi, una schematizzazione dell’operazione di distorsione, piante, prospetti, sezioni e due foto inserimenti. Viste le palesi difficoltà logistiche e normative, questi lavori si limitano ad occupare il territorio di confine tra il caso di studio e il divertissement.