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Come saranno gli interni per il 2016?
Un nuovo anno è iniziato e, come sempre accade, ci si interroga sui possibili cambiamenti sulle nostre abitudini, sui gusti, sulle ricorrenze e le tendenze di costume. Tra i molti settori con i quali ci confrontiamo in tale contesto un ruolo del tutto particolare è riservato agli interni della nostra casa. Gli interni costituiscono l’involucro nel quale si compone la dimensione domestica di ognuno di noi: sono nello stesso tempo il luogo della continuità e della trasformazione, quello in cui continuamente ci ritroviamo ed esercitiamo la necessità di rinnovamento estetico, funzionale e tecnologico.
Come saranno dunque gli interni per il 2016? Se Pantone ha già espresso le sue indicazioni circa i colori di tendenza per il nuovo anno (il rosa Pink Quarz e l’azzurro Serenity), altrettante suggestioni forti ci vengono dalle più recenti fiere sulla tecnologia domestica e la domotica, che ci parlano di case sempre più digitali e automatizzate, capaci di trasformarsi in grandi e sofisticate interfaccia per l’abitare. Eppure una casa è anche uno spazio lento, in cui la trasformazione va esercitata seguendo ritmi e le necessità che si ripetono negli anni e che richiedono un’interpretazione non piatta e mai banale del tema della continuità.
Nell’applicare stili e tendenze dovremo quindi operare e far convivere due atteggiamenti potenzialmente opposti: essere rivoluzionari e legati alle idee in divenire e nello stesso tempo attuare una tattica riflessiva e di modifica lenta e calibrata. Nessuna tendenza, per quanto forte e pregnante possa essere deve risultare tale da snaturare l’ambiente abitato col risultato di renderlo magari sofisticato e alla moda ma del tutto asettico e impersonale. Il senso di domesticità è un fattore che attraversa ogni stile o scelta espressiva e che dobbiamo tenere in grande considerazione come il bene più prezioso: e forse è questa la vera tendenza che non morirà mai.
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Avere un modello da seguire per realizzare il proprio progetto di arredo è sicuramente un buon consiglio di partenza. Meglio ancora se i modelli cui si sceglie di ispirarsi sono due o tre.
Attenzione pero, perché l’ispirazione deve essere sempre invenzione e non dovrebbe mai eccedere nella mera replica, priva di slanci personali. Il progetto di questo piccolo flat ai Parioli è stato eseguito dallo studio LAD Laboratorio di Architettura e Design di Roma.