CASA & CLIMA
All’ Olgialta centro sportivo riqualificato nel rispetto dell’ambiente.
Vetrate affacciate sul verde e curve sinuose per lo sporting club alle porte di Roma.
Non lasciare aree verdi insufficientemente attrezzate. E’ questo ciò a cui punta il progetto Punto Verde Qualità 20.12. Il Comune di Roma ne affida pertanto la gestione, dietro concessione, a differenti società private che abbiano la possibilità di realizzare servizi di interesse pubblico.
E’ in questo ambito che si inscrive il piano per l’Olgiata Sporting Club, affidato a LAD, Laboratorio di architettura e design. Scelte progettuali e soluzioni architettoniche all’avanguardia, integrate nel paesaggio naturale preesistente su un’area di oltre 100.000 mq, realizzate nel pieno rispetto dell’orografia del luogo. Il risultato è un centro sportivo multifunzionale, situato al confine con il comprensorio dell’Olgiata e strutturato per operare in stretta relazione con i diversi edifici scolastici presenti nella zona.Tra i numerosi sport indoor previsti, si aggiunge anche la possibilità di praticare attività terapeutico – riabilitative.
TRE BLOCCHI DI EDIFICI COLLEGATI TRA LORO. La soluzione architettonica presenta una strategica divisione delle diverse funzioni in tre blocchi distinti e collegati tra loro, posizionati in modo da sfruttare al meglio l’illuminazione naturale, adeguata alle diverse funzioni degli edifici, per contenere i consumi energetici. Il primo edificio, con copertura apribile, è dedicato alle piscine, un secondo alle attività di gestione e ricreative, mentre il terzo ospita le palestre. La forma delle coperture è sviluppata su uno schema a boomerang che conferisce slancio e sinuosità alla struttura, integrandola in modo armonico al paesaggio circostante.
LEGNO LAMELLARE. Per l’orditura portante, LAD ha chiesto la collaborazione di Holzbau SpA, specializzata nella realizzazione di strutture in legno lamellare. La scelta del legno lamellare risulta, infatti, particolarmente adatta per conferire agli edifici la giusta luminosità e costituisce la trama su cui sono state inserite ampie vetrate, affaccianti sul parco circostante.
TECNOLOGIA E FASI COSTRUTTIVE. La forma dell’edificio deriva dal disegno delle travi in legno lamellare, a forma di boomerang. La struttura in legno copre, inoltre, tutti i manufatti e gli interrati. Le travi in lamellare seguono lo schema statico dell’arco a tre cerniere: la trave è incernierata a terra ad un plinto triangolare, copre una luce di 32 metri per poi appoggiarsi su un grande pilastro in cemento armato, che è parte integrante del reticolo strutturale in c.a.
PRIMA FASE. La prima fase costruttiva ha riguardato la movimentazione del terreno, l’incastro delle fondazioni e dei volumi interrati in C.A. nell’orografia esistente e ed il getto dei pilastri rastremati che devono portare le parti inferiori delle travi a boomerang.
SECONDA FASE. In seguito le strutture di fondazione e i volumi interrati sono stati coperti con l’orditura primaria e da un’orditura secondaria in arcarecci in legno lamellare. Sugli arcarecci è stato posato un tavolato in abete. Al di sopra del tavolato è stato steso un freno al vapore ed una doppia orditura di listelli all’interno della quale è stato posato un doppio strato di pannelli coibenti in lana di roccia (per un totale di cm 12), che assicurano trasmittanze termiche ampiamente inferiori ai minimi imposti dal D.L.311 2006.
TERZA FASE. Il tutto è stato coperto da una pannellatura in OSB, sulla quale è stato posato un telo sottotetto impermeabile traspirante ed un strato separatore che garantisce una micro-ventilazione tra l’impermeabilizzazione e ed il manto di copertura. Su quest’ultimo strato è stato posata la copertura in zinco Titanio a Doppia aggraffatura.
SISTEMI VETRO. Le vetrate sono state montate al di fuori del filo esterno della struttura in legno e ancorate ad una retrostruttura in acciaio. Questo permette di svincolare i movimenti dovuti alle deformazioni dei diversi materiali e renderli indipendenti l’uno dall’altro, garantendo un risultato finale più durevole. Molto particolare la copertura dell’edificio piscine, che è mobile e motorizzata; all’occorrenza può, infatti, essere aperta con un sistema a pannelli simili ai flap di un aereo. Questo crea una ventilazione naturale all’interno del volume architettonico finalizzata ad ottenere un risparmio sui costi di climatizzazione.