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LAD’s spignon lighthouse in venice resembles the traditional venetian architecture
edited by: maria erman | designboom
Spignon is a lighthouse located on a small island in the Venice lagoon, close to the “Bocca di Porto”, the opening that separates the Lido island from Pellestrina island. The lighthouse is owned by the State and since it has been abandoned and partially collapsed, the italian state property Agency, called Demanio, has decided to grant it to a private through a call called “Valore Paese Fari”.
Our project contemplate the rebuilding of the collapsed volume and the restoration of the existing tower. The new building hosts a structure with a flexible plan that can be used both as a dwelling and as an exhibition space.
The main concept s are two: the first concerns the iconography and therefore the external space, while the second concerns the internal space.
From an iconographic point of view, this project tries to relate the proportions of the typical facades of the Venetian palaces to the construction systems of big ships. Looking at the building from the front you can see the same alternation of plains and voids of the Ca ‘d’Oro or the Palazzo Ducale, while observing thebuilding from three-quarters, its image reminds the construction of a hull.
The second feature consists in a flexible plan, adaptable to different uses. The internal moving walls system allow to use both space both as public and private: when the walls separate the rooms, the building is used for residential or touristic purposes, otherwise, when the moving walls flow inside the technical closets, the space becomes large and unitary and can therefore host an exhibition activity.
This project obtained the highest score, and was therefore considered by the commission the best in terms of technical and architectural aspects; however this was not enough: The rules of the competiotion provided that the final score was the sum deriving from the quality of the project and the economic offer related to the rent proposed by the participant to the Agency. The sum of these two scores determinated that our proposal would qualify second.
Il faro Spignon si trova su una piccolissima isola della laguna di Venezia, in prossimità della Bocca di Porto che separa l’Isola del Lido dall’Isola di Pellestrina. Il faro è di proprietà del Demanio e poiché è abbandonato e parzialmente crollato, l’Agenzia ha deciso di concederlo ad un privato attraverso una gara chiamata “Valore Paese Fari”.
Il progetto con il quale abbiamo partecipato prevede la riedificazione del volume crollato ed il restauro della torre esistente. Il nuovo edificio ospita una struttura con pianta flessibile che può essere utilizzata sia come abitazione sia come spazio espositivo.
Le idee principali che caratterizzano questa proposta sono due: la prima riguarda l’iconografia e quindi lo spazio esterno, mentre la seconda riguarda lo spazio interno.
Dal punto di vista iconografico questo progetto prova a mettere in relazione le proporzioni degli elementi architettonici tipici delle facciate dei palazzi veneziani con i sistemi costruttivi delle grandi imbarcazioni mercantili. Quindi guardando frontalmente l’edificio si possono vedere le stesse alternanze di pieni e di vuoti della Ca’ d’Oro o del Palazzo Ducale, mentre osservando l’edificio di tre quarti, la sua immagine ricorda la costruzione di uno scafo.
La seconda caratteristica consiste nel proporre un’architettura che sia al suo interno trasformabile ed adattabile a diversi usi. Il sistema delle pareti mobili interne rende possibile un utilizzo sia pubblico sia privato degli spazi: quando le pareti separano gli ambienti, l’edificio è utilizzato a scopo residenziale o turistico, al contrario quando i muri mobili scorrono all’interno degli vani tecnici, lo spazio diventa ampio ed unitario e può quindi ospitare un’attività espositiva.
Questo progetto ha ottenuto il punteggio più alto, ed è stato pertanto ritenuto il migliore dalla commissione per quanto concerne gli aspetti tecnici ed architettonici; tuttavia questo non è stato abbastanza: Le regole della gara prevedevano che il punteggio fosse la somma dei ponteggi derivanti dalla qualità del progetto e dell’offerta economica relativa al canone di locazione che il partecipante proponeva all’agenzia. La somma di questi due punteggi ha fatto sì che la nostra proposta sì qualificasse seconda.
di Francesco Napolitano