La scatola rossa. La Mostra del Cinema di Venezia e lo strano caso di un cantiere mai completato
di Francesco Napolitano
A distanza di due anni dall’articolo che descriveva le assurde vicende dell’area del Festival di Venezia, notiamo finalmente e con piacere che quest’anno il vergognoso buco che deturpava lo spazio della Mostra d’arte cinematografica è stato ricoperto e al suo o ci sono un piccolo parco e la nuova Sala Giardino. Il “buco” non era altro che l’area recintata del cantiere del Nuovo
Palazzo del Cinema, che avrebbe dovuto essere costruito su progetto di Rudy Ricciotti e 5+1AA, vincitori del relativo concorso internazionale, ma che non è mai stato realizzato. Purtroppo prima che il cantiere fosse bloccato, le imprese avevano fatto in tempo ad abbattere la scala del casino e la pineta di fronte, lasciando una demenziale voragine vuota alla vista dei frequentatori del festival.
UNA SCATOLA ROSSO BIENNALE
La nuova Sala Giardino è un piccolo edificio prefabbricato, un parallelepipedo rosso-biennale semplice ma decoroso, quasi una trasposizione architettonica del logo stesso della mostra, che ospita una sala da 446 posti aperta al pubblico. Nel giardinetto circostante sono stati ripiantati gli alberi di pino, quasi a voler testimoniare non tanto l’errore di aver abbattuto quelli originali, quanto l’inutilità del loro sacrificio: iniziare il cantiere non è stato un errore, ma è stato sbagliatissimo non portarlo a termine e lasciare una situazione di degrado per così tanti anni. Anche se la Sala Giardino segna un grande miglioramento rispetto ad una situazione imbarazzante e vergognosa, ci auguriamo – tuttavia – che rimanga una soluzione temporanea e che la Fondazione Biennale e il Comune di Venezia trovino i modi, le risorse e le energie per dare una sistemazione definitiva all’area del festival, che magari coinvolga anche la scala del Casino, ancora deturpata.
PDF Un cubo rosso alla Mostra del Cinema di Venezia _ Artribune
LINK http://www.artribune.com/2016/09/mostra-del-cinema-venezia-sala-giardino-cantiere/